Situazione emergenziale

Tornano gli impianti di produzione di energia a carbone: Fusina e Porto Viro sono pronti a ripartire

Si cerca di prevedere gli scenari peggiori, per non arrivare impreparati...

Tornano gli impianti di produzione di energia a carbone: Fusina e Porto Viro sono pronti a ripartire
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A Fusina e a Porto Viro due impianti cruciali per la strategia energetica di emergenza, nell'ipotesi di un taglio dlele forniture russe. Secondo alcuni esperti l'autosufficienza si raggiungerebbe (almeno per l'elettricità) in pochi anni.

Tornano gli impianti di produzione di energia a carbone: Fusina e Porto Viro pronti a ripartire

Cosa succederebbe se la Russia chiudesse improvvisamente i rubinetti del gas? Le scorte sarebbero sufficienti per garantire il riscaldamento di abitazioni e imprese nelle ultime settimane d'inverno. I problemi più gravi si registrerebbero per l'energia elettrica. Una quota importante, infatti, dipende dal gas russo. Per questo il Governo, in via emergenziale, è pronto a riattivare le sette centrali a carbone presenti in Italia.

Tra queste quella di Fusina, al momento in azione con due gruppi su quattro, in attesa della prevista riconversione a metano. Si punterebbe anche su nuovi rigassificatori e sul potenziamento dei tre esistenti . A largo della costa rodigina, c'è il maggiore che attualmente copre il 10 per cento del fabbisogno, riconvertendo il metano liquido che arriva dalle navi. Secondo alcuni esperti basterebbero tre anni per sostituire con le rinnovabili la quota di gas russo necessaria per l'elettricità.

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