Sanatoria immigrati per l'agricoltura, dal Veneto un doppio "no": "Servono i voucher"
Gli assessori regionali Donazzan e Pan respingono in coro la proposta del ministro Bellanova
Dal Veneto un secco no alla proposta del ministro Bellanova. “Da noi c’è già un ottimo accordo, puntare sui voucher”.
Uno dei temi “caldi” a livello nazionale
Un doppio no, alla proposta di sanatoria per gli immigrati clandestini e all’abolizione dell’obbligo di accettare un lavoro per i percettori di reddito di cittadinanza, arriva dall’assessore al lavoro del Veneto, Elena Donazzan. E dal collega di Giunta (Politiche agricole), Giuseppe Pan.
“Avevo criticato fin dalla bozza del decreto legge Cura Italia del 9 marzo scorso la sospensione del requisito della condizionalità sul Reddito di Cittadinanza – spiega Donazzan – Condizionalità che impegnava seriamente chi percepisce il reddito ad accogliere una eventuale proposta di lavoro, pena la sospensione del sussidio. Nell’ascoltare le dichiarazioni del ministro Bellanova, favorevole ad una grande sanatoria per tutti gli irregolari giustificata dalla richiesta del settore di lavoratori stagionali a bassa qualifica, mi sento ulteriormente rafforzata nella critica”.
“In Veneto fatto un ottimo accordo, non serve”
“In Veneto con la Direzione Lavoro, Veneto Lavoro e il collega alle politiche agricole Giuseppe Pan abbiamo fatto un ottimo accordo – afferma l’assessore regionale – promosso e condiviso da tutte le associazioni di categoria del settore primario, per cercare possibili lavoratori stagionali tra i disoccupati iscritti nelle liste dei Centri per l’impiego, propri per coniugare la duplice esigenza sociale ed economica imposta da questa crisi sanitaria. In questo momento di grave crisi economica per le famiglie e di gravoso impegno per i bilanci pubblici, trovo stridente che non si ripristini la condizionalità per i percettori del reddito di cittadinanza che, dallo scorso luglio, data di entrata in vigore della legge, percepiscono mensilmente un sussidio, ed ora non sono nemmeno obbligati ad accettare un lavoro. Il paradosso è che ci siano posti immediatamente disponibili nel campo dell’agricoltura – conclude Donazzan – e nel contempo ci siano in Veneto almeno 15 mila persone (tanti sono quanti hanno sottoscritto un patto di servizio nei nostri CPI) che percepiscono soldi pubblici senza fare nulla. Un doppio disastro economico”.
Sulla stessa linea l’assessore Pan
“Il ministro Bellanova continua a riaffermare l’idea di regolarizzare circa 600 mila stranieri per lavorare in agricoltura. Una proposta che non risponde alle esigenze di stagionalità del mondo agricolo e che finirà per aumentare l’area grigia e illegale del caporalato”.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, respinge la proposta di maxi sanatoria.
“Diamo piuttosto la possibilità a cassaintegrati, disoccupati, studenti e pensionati, che hanno voglia di impegnarsi e di vivere onestamente, di integrare i loro sussidi prestando il loro lavoro nei campi – prosegue Pan – Ma per fare questo servono i voucher, uno strumento semplificato e tracciabile per pagare nella legalità prestazioni occasionali ma non sporadiche”.
E ancora:
“Il ministro Bellanova si impegni piuttosto con la collega Catalfo e con il governo nel ripristinare questo strumento semplificato di pagamento regolare, a vantaggio delle aziende agricole e della dignità dei lavoratori stagionali – prosegue Pan – Senza i voucher le imprese non assumeranno né i percettori di reddito di cittadinanza (ammesso che chi già riceve un sussidio statale senza far nulla intenda faticare nei campi per ‘arrotondare’ l’assegno) né eventuali lavoratori stranieri con permesso di soggiorno, che finiranno per continuare ad alimentare il lavoro nero. La difesa ostinata di rigidità burocratiche non dà speranza all’agricoltura e al lavoro onesto, soprattutto in questo momento emergenziale”.
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