SENZA VERGOGNA

Mostrano su TikTok i soldi rubati con la truffa sul reddito di cittadinanza

Sui social con grande sfrontatezza mostravano pile di banconote (anche in mano a dei bambini).

Pubblicato:
Aggiornato:

Con la sfrontatezza di chi si sente impunito e inattaccabile non solo intascavano indebitamente il reddito di cittadinanza, ma si mostravano mentre contavano pile di banconote in alcuni video pubblicati sui social. In uno di questi è addirittura una bambina a "giocare" con una mazzetta di 50 euro.

Truffa del reddito di cittadinanza: i video dello scandalo

Anche il gip nella documentazione parla di "allarmante spregiudicatezza, dimestichezza e proclività a delinquere” da parte degli arrestati.

IL VIDEO DELLO SCANDALO:

Le immagini  sono state trovate su Tik Tok. Si tratta di quattro filmati che ritraggono alcuni degli arrestati mentre si "godono" i frutti della truffa.

Le indagini

Come racconta Prima Novara, l'operazione è stata condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Novara e Cremona, che hanno eseguito 16 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti facenti parte di un sodalizio criminale finalizzato al conseguimento di pubbliche erogazioni ed alle estorsioni.

I furbetti del reddito di cittadinanza

Gli arresti   hanno consentito di smantellare una associazione a delinquere capeggiata da cittadini rumeni che favoriva   l’erogazione del Reddito di cittadinanza a persone prive dei requisiti previsti dalla legge.

I compiti e le funzioni all’interno del sodalizio criminale erano ben precisi e delineati. I promotori, cittadini di origine rumena, avevano il compito di procurare i documenti e i nominativi di propri connazionali avvalendosi anche dell’ausilio di complici operanti all’estero. Tali documenti venivano poi consegnati, tramite persone di fiducia, ai titolari compiacenti di Caf  i quali predisponevano e compilavano la falsa documentazione di supporto alla domanda.

Truffa da 20 milioni

L’analisi di oltre 14.000 posizioni da parte delle Fiamme Gialle di Novara e Cremona ha consentito di far emergere 9.000 false istanze per una truffa di oltre 20 milioni di euro. La sinergica e proattiva azione di contrasto condotta dalla Guardia di Finanza unitamente all’Inps ha consentito di interrompere i pagamenti evitando così l’ulteriore indebita percezione di oltre 60 milioni di euro.

Seguici sui nostri canali